C’è un piccolo rimprovero che quest’anno i concittadini,
soprattutto più giovani, muovono alla loro Patrona. La sua
festa, infatti, cade di domenica impedendo a scolari e studenti
(ma ovviamente anche a professori, presidi e personale non
docente) di usufruire della classica, sospirata e meritata
vacanza per la festa patronale. Dunque il 5 febbraio tutti
liberi comunque vista la concomitanza domenicale.
Ma si può liquidare così una festa tanto importante? Certo che
no, anche perchè in città si fa festa almeno dal 3 al 6: ecco
perchè i vari istituti scolastici in base all’autonomia e
valutando la scorta di vacanze disponibili per la scuola senza
compromettere il monte-ore complessivo si sono diversamente
regolati per cercare di salvare il salvabile.
Se sabato 4 appare essere il giorno complessivamente più
«gettonato» per la vacanza agatina, è anche vero che in alcuni
istituti il sabato, a causa della settimana corta già non si fa
lezione. Ecco perchè scuole come la Biscari di via Pantano
passeranno il periodo agatino senza nemmeno un’ora di vacanza.
Un parziale correttivo nella scuola media Petrarca dove pure
sabato non si sono lezioni: «per agevolare tuttavia coloro che
vogliono andare a vedere la carrozza del senato - spiega il
vicepreside Cucurullo - venerdì le lezioni termineranno alle 11
e lunedì cominceranno alle 9 per regalare un po’ di sonno in
più».
Sabato di vacanza invece nella scuola di San Giorgio, mentre a
Librino nelle scuole si fa vacanza sia sabato 4 sia lunedì 6.
Anche se ufficialmente la festa finisce nella notte del 5
sappiamo tutti che in realtà la processione «sfora»
abbondantemente gli orari.
Ecco perchè molte scuole di periferia, ma anche qualcuna del
centro come la Carducci, hanno pensato di fare diventare lunedì
6 un giorno di vacanza. Qualche ora di riduzione sulla lezioni
(venerdì si esce alle 11,40 e lunedì si entra alle 9,05
all’Alberghiero di via Anfuso mentre
nel circolo didattico
Battisti di San Cristoforo si va davvero controcorrente.
Tutti a scuola il 6 (anche se non ci si aspetta grossa affluenza
di alunni), tutti liberi il 3 e il 4. Una scelta obbligata,
spiegano: «qui - dicono - è festa già da giorni e non possiamo
fare diversamente. Pensi che le
candelore sono entrate anche a scuola...».
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