Circolo Didattico "C. Battisti"
Catania

L’educazione alla lettura

PROGETTO LETTURA


Referente Ins. Toledo M.

PREMESSA:

    Per lungo tempo i libri furono considerati come la sola opportunità per ampliare ed approfondire le proprie conoscenze, per spaziare sulle ali della fantasia verso mondi sconosciuti ed inesplorati, per soddisfare l’esigenza di sapere e di nuove conoscenze di cui è ricco l’animo dei fanciulli proteso perennemente alla conquista del “nuovo” che ha esercitato sempre un gran fascino connesso alla curiosità innata nei fanciulli.

        Con l’avvento e la diffusione della televisione si andò gradualmente perdendo l’interesse per i libri: se c’era un mezzo più immediato a rappresentare la realtà perché sprecare tempo ed energie a leggere e rielaborare  interiormente la realtà descritta? Così gradatamente si è perduto l’amore e l’interesse per i libri e la biblioteca venne relegata ad un ruolo secondario e marginale e, nell’immaginario infantile e giovanile, essa fu vista piuttosto  come  un’appendice della scuola, fu percepita  come un luogo molto serioso e noioso capace di allontanare i fanciulli dalla lettura, cosa che produsse i risultati negativi che abbiamo rilevato in varie generazioni di giovani: infatti solo pochi praticamente erano veramente padroni della lingua italiana e riuscivano ad esprimere la loro idee ed i loro punti di vista in modo corretto

Successivamente è emersa la necessità di “ ricalibrare ” il ruolo e le funzioni della biblioteca scolastica adeguandola alle infinite innovazioni e necessità della scuola del 2000 perché essa può offrire gli strumenti per decodificare le proposte culturali e per essere protagonisti attivi nella vita sociale quotidiana.

        Da questo excursus storico non rimane esclusa la scuola dell’infanzia, infatti nel contesto della varie opportunità didattiche educative quella che favorisce l’approccio al libro rientra a gran titolo fra le esperienze più significative e in grado di stimolare l’incontro dei bambini con il mondo dell’immaginario e con la rappresentazione simbolica, dove realtà e verità, gioco e finzione, intrecciano i fili sulla cui trama prendono vita le varie situazioni con una escalation di emozioni e di atteggiamenti ricchi di aspettative, curiosità, stupore e sorprese.

          La curiosità, infatti, il divertimento, l’entusiasmo, l’immenso potere dell’immaginario e del fantastico sono stimoli determinanti e che vanno attivati sin dalle fasce d’età 3\6 anni per poi proseguire oltre. Il percorso formativo, volto essenzialmente alla “promozione della lettura” e di accostamento al libro, farà leva sul libro stesso come gioco, un gioco che diventa lettura e scrittura, ascolto, emozione, fantasia e creatività, nonché potenziamento del senso estetico. Pertanto il libro attraverso l’offerta pluralistica di linguaggi, di qualità percettive e di caratteristiche atte a stimolare varie modalità di approccio (sul piano tattile, visivo, olfattivo e narrativo)si connota come “medium” animatore  dell’interesse del bambino. Libri, dunque, da toccare, annusare, osservare, esplorare e sfogliare perché, come sostiene qualcuno, i libri sono “Margherite”.

       “Un libro è per sempre”: uno slogan? O piuttosto un sogno reso possibile? Io…autore del mio libro.

       Per ovvie ragioni, riconducibili ai diversi livelli di apprendimento di una utenza cronologicamente diversificata, la scelta degli obiettivi qui di seguito elencati rispetterà le fasce d’età cui sono rivolti.

       Obiettivi Generali:

-        Percepire i libri come “Amici”

-        Suscitare l’attenzione verso la lettura.

Obiettivi Specifici:

Capacità di ascolto e fruizione della pluralità dei linguaggi (connessi alla visione, all’ascolto, alla rielaborazione del contesto narrativo).

Capacità di utilizzare i libri in modo soddisfacente.

Capacità di cogliere e di interpretare in modo libero gli stimoli ricevuti dalla lettura di un testo.

Stimolazione ed arricchimento del linguaggio attraverso un coinvolgimento emotivo ed affettivo.

Contenuti e mezzi:

Libri di fiabe, narrativa in genere.

Ricerca a raccolta indiscriminata di sussidiari, libri di lettura, giornali, cartoline, depliant turistici e tutto ciò che il mercato editoriale del settore ci propone(album da colorare, libri gioco, libri animati e libri operativi).

Destinatari . Metodologia.

Le attività saranno svolte a piccoli e grandi gruppi costituiti dagli alunni di scuola materna  ed elementare.

Attività.

Delimitare dallo spazio sezione un angolo adibito a “Centro di lettura”.

Partecipazione concorso “Il mio libro”

Verifica.

Stesura di un lavoro monografico relativo ad una storia inventata o alla rielaborazione di un testo letto nel corso dell’anno.                           

  Obiettivi della   “Nuova  Biblioteca “.

Nel 1970 con l’istituzione della prima biblioteca per l’infanzia, la “De Amicis” di Genova, si realizzò un’idea ed un progetto che riconsideravano la biblioteca come centro di lettura, luogo d’incontro, di socializzazione, dove il libro diventa uno strumento straordinario di esperienza culturale che permette a bambini e ragazzi di confrontarsi identificandosi con i protagonisti delle loro storie.

  In questi ultimi anni i bibliotecari per rendere più attraenti e seducenti le biblioteche hanno avviato un’intensa attività di promozione della lettura tramite un approccio “ludico” al libro con animazioni, intrattenimenti teatrali e giochi.

Vi sono diversi modi possibili di giocare alla lettura, alcuni collaudati, altri da sperimentare e da inventare ,mentre la classificazione di Callois oggi offre maggiori spunti di lavoro e dalla sua teoria sul gioco si faranno infinite proposte ludiche e di promozione alla lettura.

Educare alla lettura non è la stessa cosa che insegnare a leggere perché spesso insegnare a leggere può comportare una rinuncia irreparabile alla lettura; nel contempo, difficilmente ci si può convincere che il bambino, pieno di fantasia e curiosità, di voglia di crescere e di entusiasmarsi, non riesca a stabilire con i libri un indistruttibile legame visto che essi, più di ogni altra cosa al mondo sono gli strumenti in grado di soddisfare ogni sua esigenza di crescita. A tal fine i bambini del secondo ciclo verranno seguiti in attività di lettura presso la biblioteca del plesso di appartenenza secondo il seguente calendario:

Plesso Concordia:

Lunedì:          dalle ore 9  alle  10        classe 3 C                                                                   

                       “        10   “     11             “   3 D
                          

Mercoledì:         “         9   “     10             “    4D

                        “        10   “     11            “    4 C
                        

Venerdì:            “         9    “     10            “    5 F

                          “       10    “     11            “    5 E

                          “       11    “     12            “    5 D

Plesso Salette:

Martedì:         dalle ore 10  alle  11      classe  3 B

                      “           11    “    12          “      3 A
 

Giovedì:           “           10    “    11          “      4 A

                         “           11    “    12          “      4 B
 

Mezzi.

Per conseguire tali finalità la biblioteca necessita  di personale specifico che si attesti quale specialista dell’informazione e sostenitore dell’innovazione didattica.

Al bibliotecario scolastico è richiesto, oltre alla cooperazione attiva coi docenti, di saper acquisire e tutelare il materiale documentario, catalogandolo, classificandolo ed organizzandolo secondo criteri specifici atti a soddisfare le esigenze delle varie fasce di utenza, tenendo conto delle sensibilità personali e delle aspirazioni culturali degli alunni.

Il bibliotecario, sempre vigile ed attento alle necessità dell’utenza si pone quindi come tramite e mezzo tra gli insegnanti ed i libri nell’ottica della prospettiva più ampia  della completa formazione della personalità.

                       Modularizzazione  

MESI

ATTIVITA’

 

 

Sett./ott.

-        Informazioni alle classi / sezioni sul patrimonio esistente nella biblioteca

      scolastica.

-        Distribuzione dei testi utili alle varie insegnanti.

-        Attività di consulenza ai docenti.

-        Iniziative di partecipazioni a concorsi per ampliare il patrimonio documentario.

 

 

Nov./dic.

-        Ricerca di testi utili alla realizzazione dei progetti delle classi/sezioni presso le librerie .

-        Proposte al Dirigente di acquisto volumi necessari alle insegnanti per lo svolgimento del lavoro e mancanti in biblioteca.

-        Attività di consulenza ai docenti

 

 

Gen./feb.

-        Rilevazione dati relativi alle attività svolte dalle classi/sezioni (monitoraggio).

-        Organizzazione di visite a biblioteche pubbliche o incontri con “l’autore”.

-        Attività di consulenza ai docenti

 

 

Mar./apr.

-        Attività di ricerca sui quotidiani ove poter attingere notizie utili per l’insegnamento.

-        Ricerca per conto delle insegnanti di volumi sulla Pasqua cristiana occorrenti eventualmente per recite scolastiche.

-        Attività di consulenza ai docenti

 

Mag./giu.

-        Valutazione delle attività svolte.

-        Collaborazione con le insegnanti, ove se ne evidenziasse la necessità per le monografie o per altri lavori di classe fornendo tutto il materiale cartaceo esistente nelle due biblioteche scolastiche.

 

MESI

ATTIVITA’

 

Mag./giu.

-        Attività di consulenza ai docenti.

-        Richiesta di restituzione a fine anno dei volumi in prestito


Iniziative

Toledo/Passarello

Toledo/Passatello/Russo A. /Bombara

Biblioteca mia II C gennaio/febbraio/marzo/aprile/maggio
Libri in gioco - Fiera del libroTorino V A/B

febbraio/marzo/aprile

 

PROGETTO GIORNALINO SCOLASTICO

Ins. Coordinatrice: Passarello Amalia

Gruppo di lavoro: Nicotra Angela, Longhitano Giovanna, Romeo Lucrezia, Privitera Angela.


PREMESSA

La società odierna costringe, soprattutto i bambini, che sono proiettati nello spazio sempre più esteso della comunicazione e dell’interscambio, a vivere in modo sempre più frenetico, inducendoli a recepire spesso passivamente e indiscriminatamente messaggi ed informazioni; si rivela, quindi, quanto mai necessario, promuovere la formazione di un pensiero critico che sappia agire ed interagire con la realtà. La scuola, nello svolgere il suo compito primario, si impegna ad offrire sollecitazioni culturali, operative e sociali, che promuovano la capacità di osservazione consapevole, di riflessione e di intervento sulla realtà. Il giornalino scolastico rappresenta uno strumento di cultura operativo efficace, attraverso cui costruire un senso di responsabilità personale e una socializzazione consapevole della dimensione collettiva dell’esistenza e dei problemi ad essa connessi.

ORGANIZZAZIONE

Gli insegnanti referenti si incontreranno una volta al mese nei locali del plesso centrale per organizzare le attività e selezionare le produzioni degli alunni. Gli incontri avranno la durata di due ore e si svolgeranno dal mese di ottobre al mese di giugno, per un totale di n° 16 ore pro – capite.

Gli alunni di tutte le classi / sezioni saranno coinvolti nel progetto.

L’attività di docenza con il gruppo di lavoro selezionato per il concorso “NEWSPAPER GAME” si svolgerà nei locali del plesso centrale per un totale di n° 4 ore svolte dalla coordinatrice. 

MODULARIZZAZIONE

PERIODO

ATTIVITA’

OTT./ NOV./ DIC.

SCELTA DELLE TEMATICHE

COMUNICAZIONE DELLE TEMATICHE

RACCOLTA DEGLI ELABORATI

SELEZIONE DEGLI ELABORATI

STAMPA DEL GIORNALINO PRIMA EDIZIONE

RILEVAZIONE DEI DATI RELATIVI ALLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLE CLASSI/  SEZIONI

GENN./ FEBB./ MAR.

SCELTA DELLE TEMATICHE

COMUNICAZIONE DELLE TEMATICHE

RACCOLTA DEGLI ELABORATI

SELEZIONE DEGLI ELABORATI

STAMPA DEL GIORNALINO SECONDA EDIZIONE

INCONTRI CON GLI OPERATORI DEL GIORNALE “LA SICILIA”

ATTIVITA’ DI DOCENZA CON IL GRUPPO DI LAVORO SELEZIONATO PER IL CONCORSO “NEWSPAPER GAME”

PARTECIPAZIONE AL CONCORSO NAZIONALE: V EDIZIONE PREMIO “CITTA’ DI ISERNIA – GIORNALINO SCOLASTICO

RILEVAZIONE DEI DATI RELATIVI ALLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLE CLASSI/ SEZIONI

 

APR./ MAGG./ GIUG.

SCELTA DELLE TEMATICHE

COMUNICAZIONE DELLE TEMATICHE

RACCOLTA DEGLI ELABORATI

SELEZIONE DEGLI ELABORATI

STAMPA DEL GIORNALINO TERZA EDIZIONE

INCONTRI CON GLI OPERATORI DEL GIORNALE “LA SICILIA”

MONITORAGGIO FINALE

 
VERIFICA

La verifica in itinere e finale  sarà realizzata mediante la rilevazione dei dati, il monitoraggio e la redazione del giornalino con cadenza trimestrale.

ATTIVITA’

 Calendarizzazione degli incontri con i referenti  per l’organizzazione delle attività riguardanti il giornalino scolastico

Comunicazione agli insegnanti di classe e di sezione delle tematiche scelte per la pubblicazione del giornalino

Raccolta del materiale prodotto

Selezione degli elaborati prodotti su eventi di cronaca e di attualità, attività scolastiche, progetti, laboratori,  iniziative culturali varie

Utilizzo degli strumenti di informatica: trascrivere, scansionare , impaginare e stampare il giornalino

 Pubblicazione del giornalino

Distribuzione del giornalino agli alunni che ne fanno richiesta

 Organizzazione e partecipazione al concorso “NEWSPAPER GAME” promosso dal giornale “La Sicilia” e attività di docenza con il gruppo di lavoro, composto dagli alunni: Caponnetto Roberta (cl.V sez.B), Fichera Jessica (cl.V sez.D), Bruno Anna (cl.V sez.C), Marchese Salvatore (cl.V sez.E), Marletta Danilo (cl.IV sez.C), Moschetto Valentina (cl.IV sez.A)

Partecipazione concorso nazionale: V Edizione Premio – Città di Isernia – Giornalino Scolastico

Progetto Biblioteca Mia (in collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Catania – Progetto di Ricerca FASS- Isp. Piero Floris con la supervisione scientifica del Prof. J. P. Bronckart della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Ginevra)

 

 

 

CIRCOLO DIDATTICO BATTISTI DI CATANIA CLASSE II C

Conversazione svoltasi in data 23 gennaio 2002, tra l'insegnante sperimentatore Amalia Passatello della classe seconda C e il referente del progetto biblioteche del circolo didattico Battisti, insegnante Maria Toledo.

-Amalia, hai visionato il programma "Biblioteca mia"?

-Sì Maria, durante le vacanze di Natale ho preso visione del materiale fornitomi per la realizzazione del progetto "biblioteca mia", ritengo che il software "biblioteca mia" che contiene elementi pedagogicamente validi, possa essere utilizzato senza grandi difficoltà dagli alunni della mia classe. Saranno infatti coinvolti gli scolari della classe seconda sezione C composta da numero diciannove alunni di cui undici maschi e otto femmine. Nella classe è presente una bambina portatrice di handicap, che utilizza il computer nello svolgimento delle normali attività didattiche.

Io stessa mi sono lasciata coinvolgere dalla piacevolezza di tale software che associa immagini divertenti ad una musicalità che tiene desto l'interesse.

-Quale significato intendi conferire all'uso del CD nella tua classe?

-Utilizzare tale strumento in ambito scolastico non solo arricchisce il rapporto insegnante- alunno fornendo stimoli alla collaborazione, ma soprattutto avvicina il bambino al mondo del libro in maniera più vera e personale. I miei alunni, la maggior parte dei quali già manifesta interesse e curiosità verso i libi, conosceranno il libro dal punto di vista concreto, in quanto dovranno manipolare, tra virgolette i libri per poterli catalogare.

Inoltre con tale programma l'approccio alla lettura diverrà più motivante, poiché la creazione e la gestione di una biblioteca di classe, nella doppia forma di lavoro e gioco, renderà il bambino bibliotecario tra virgolette più responsabile, e lo metterà nella condizione di emulazione del bibliotecario adulto, senza dimenticare che la creazione di una biblioteca che utilizza in maniera funzionale il computer con le sezioni che la costituiscono e le operazioni che permette, ha un'importanza fondamentale nei processi percettivi, cognitivi e relazionali.

-Come pensi di utilizzarlo?

-Maria, per la realizzazione di tale progetto avrò bisogno di un computer collegato ad una stampante, si dovranno infatti stampare le tessere d'iscrizione, l'elenco delle opere catalogate, l'orario e tutto ciò che inerisce il funzionamento di una biblioteca. Avrò bisogno di scaffali dove collocare l'insieme dei libri o di altro materiale, in modo da rendere più agevolo l'uso e il prestito. Inizialmente il mio intervento avrà l'obiettivo di illustrare l'uso del software agli alunni, divisi in cinque gruppi, affinché possano cominciare a conoscere il programma da utilizzare nelle sue varie sezioni: iscrizione, acquisizione, prestito, regolamento, statistiche e consultazione. Sarà poi stabilito il regolamento fondamentale per il corretto funzionamento della biblioteca, infine ogni alunno avrà l'opportunità di essere bibliotecario.

-Amalia, pensi che i bambini possano trovare difficoltà nell'uso del software?

-Ritengo che le eventuali difficoltà che gli alunni potrebbero incontrare lungo tale percorso possono essere superate facilmente man mano che gli alunni conseguiranno praticità e sicurezza nell'uso del software, grazie al quale il bambino imparerà ad amare i libri e da capire meglio quali sia il loro contenuto.

-Amalia, hai potuto leggere l'elenco dei libri da me scelti fra quelli in dotazione alla biblioteca d'istituto che costituiranno il primo nucleo della biblioteca di classe?Ho scelto libri idonei ad alunni del primo circolo, soprattutto libri di fiabe e di narrativa.

-Sì Maria, e in linea di massima sono d’accordo con le scelte date operate. I bambini catalogheranno libri scelti selezionando il genere a cui appartengono. I libri da te forniti, con quelli già presenti in classe formeranno per così dire una prima fonte di lettura che sarà arricchita nel corso dell'anno dall'acquisto di nuovo materiale in base alle richieste e agli interessi dell'utenza, cioè dei bambini che utilizzeranno abitualmente la biblioteca.

 

 

 

CIRCOLO DIDATTICO BATTISTI DI CATANIA


( Una bambina mi fa vedere come si acquisisce il libro)

t.- Il libro che ti è piaciuto tanto?

b.- “Le novelle della nonna”

t.- e a te?

b.- A me è piaciuto “Viva la scuola”

t.- Com’ è questo programma? Facile? Hai avuto problemi?

b.- Facile

t.- Ti è piaciuto?

b.- Sì

( la bambina mi fa vedere come avviene il prestito)

t.- Quanti libri avete inserito?

b.- Tanti

i.- Loro sanno che si torna indietro con la casetta. Il prestito, per esempio, Mirko deve prendere un altro libro. L’ha preso l’altro giorno, però facciamolo ugualmente. Cosa prendiamo?

b.- Cataloghi, libri, autore

i.- Loro sanno che possono richiamare il libro o col titolo o con l’autore. Perché sono rossi questi libri?

b.- Perché già sono presi

i.- Perché già sono stati presi in prestito. Allora cosa dobbiamo trovare? Uno?

b.- Uno verde

i.- Allora cosa si fa?

b.- Si clicca sul libro

i.- Allora facciamo questa prova. Cosa spunta qua? Il titolo del libro. Cosa si deve fare?

b.- Si deve mettere il numero della tessera

i.- E quello si deve sapere a memoria oppure portare sempre la tessera. Prendi la tessera tua, Mirko. Però uno è bene che la sappia a memoria. Si scrive il numero della tessera e poi si fa spazietto e invio, e poi conferma.

t.- E per fare una tessera?

b.- Iscrizione

i.- Devi farla nuova. Fai la mia tessera; cosa devi inserire?

t.- Cosa stai inserendo? Il nome

b.- Della maestra Amalia, la data di nascita, l’indirizzo, il numero di telefono.

b.- Conferma, la vuoi stampare?

i.- Sì, sì

t.- Mela fai vedere? Bella. Cosa stai facendo? Me lo spieghi?

b.- Ora devo vedere dov’è il mio libro perché lo devo restituire.

( i bambini stanno cercando il titolo del libro per restituirlo e prenderne un altro)

b.- E’ in mezzo a quelli rossi

b.- Per tornare indietro si usa la freccetta

i.- Quello là, vedi che è rosso.

t.- Quindi per restituirlo cosa devi fare?

i.- Vai sempre al prestito, fai restituzione… Conferma?

b.- OK

i.- Davide, tu devi restituire il libro, tu Mirko resta qua ad aiutarlo, va bene? Allora cosa fai Davide; quindi devi restituire il libro, quindi vai? Lui è meno agevole col computer, però…

t.- Cosa stai facendo?

b.- Devo restituire il libro

t.- Che libro hai letto?

b.- “I racconti delle fate”

i.- Cerchiamo il libro “ I racconti delle fate”. Già io l’ho individuato. E ora se vuoi un altro in prestito cosa devi fare, fai nuovamente libri. Anzi  prima aspetta, questo va restituito, va rimesso dove? Qual’e il luogo in cui noi teniamo i libri?

b.- Là

i.- Quella è la nostra biblioteca; sono degli scaffali che loro stessi hanno abbelliti con la carta. Allora per sceglierne un altro andiamo a vedere cosa fai. Fai sempre prestito

b.- Cataloghi

i.- Libri, vedete che c’è Tommasone? Allora com’ è che lo puoi scegliere, Davide? Perché di che colore deve essere per poter essere preso in prestito?

b.- Verde

i.- Allora, “toby toby” è un libro troppo illustrato , che è per i bimbi che sono meno…Io ho messo una varietà. Vai avanti, può essere che ne trovi uno per te. “Le novelle della nonna” ?

b.- Sì, va bene

i.- Allora cosa devi fare? Clicchi numero della tessera, barra spaziatrice, invio, va bene, vai a prendere il libro. Adele, tu lo devo restituire.

( Mi fanno vedere i disegni fatti sulla biblioteca)

i.- Chi vuol far parte della biblioteca di classe, grazie a Tommasone e Ciccio, cosa deve possedere?

b.- Il numero della tessera

i.- Allora mostriamo questa tessera, così vi chiedo com’è che l’abbiamo fatta, da dove è uscita fuori. Allora Alessandro come l’abbiamo fatta?

b.- L’abbiamo fatta al computer.

i.- Che cosa abbiamo fatto?abbiamo inserito…che cosa abbiamo messo? Cosa c’è scritto sulla tessera? Lui è timidissimo. Allora cosa c’è scritto?

b.- Alessandro

i.- Il tuo nome, il tuo cognome

t.- Poi cosa c’è scritto?

b.- L’anno di nascita, l’indirizzo, il numero di telefono

i.- E poi c’è il numero della tessera, giusto? A che ti serve questa tessera? A poter prenderti i libri, perché io ho detto che chi non ha la tessera, chi la smarrisce la può ristampare, ma chi non ce la può prendere i libri in prestito?

- No (tutti in coro)

i.- Prima devi fare la tessera e poi puoi prendere i libri. Tutti possono prendere i libri, quelli dell’altra classe pure, però devono avere la tessera. Maestra Maria, se tu vuoi prendere un libro devi fare la tessera perché Tommasone e Ciccio se no non te lo permettono.

b.- La dobbiamo gestire noi

i.- Siete bene organizzati, secondo voi?

- Sì (tutti in coro)

i.- Qual è il libro che ti è piaciuto di più?

b.- “Alice nel paese delle meraviglie”

i.- Lui è un bimbo che legge, è molto chiacchierone, però legge con abilità e capisce bene. Legge comprendendo quello che legge, tant’è che ha scelto libri più voluminosi e poi me li illustra

bibliotecaria- Alcuni di questi bambini che hanno fatto l’asilo qua,  venivano nella biblioteca, prendevano i libri, la maestra glieli leggeva e poi loro  spiegavano quello che la maestra aveva letto.

t.- Dove siete stati l’altra volta?

b.- Nella legatoria

i.- Mirko, alzati. Vuoi illustrare? Così abbiamo capito anche come avviene il tutto.

b.- Siamo entrati nella legatoria. Abbiamo visto come nasce un libro, poi ci hanno fatto vedere tutti le macchine, come funzionano e alla fine ci hanno…

i.- Vi annodato qualche souvenir, un segnalibro e noi abbiamo intenzione di incollarli là. Loro mi hanno fatto disegni bellissimi in tutte le sue fasi. Qual è la prima fase del libro?

b.- Legare il libro

i.- Legare il libro come? Così, legare il libro con un nodo?

b.- No, con attenzione è molta precisione

i.- E poi l’ha fatto con la macchina o facendo tutto a mano?

- A mano (tutti in coro)

i.- Quindi l’ha proprio cucito? Poi cosa ha fatto?

b.- Poi ha incollato la copertina

bibliotecaria- Vi ricordate l’anno scorso dove siete stati? Alla biblioteca universitaria regionale; dalla signora (…) che vi ha fatto vedere tutti i volumi, ve li a fatti sfogliare.

i.- Il fatto che avete organizzato questa biblioteca, l’avete gestita voi, vi ha dato maggior stimolo a leggere? Cioè vi piace leggere anche se siete piccoli? Alzi la mano chi vuol parlare. Tu che sei timido timido ti piace prendere i libri?

b.- Sì

i.- Tu Alessandra

b.- Sì.

 

 

 

PRODUZIONE DEL TESTO INTERPRETATIVO


…Siamo arrivati al bilancio…Dopo diverse difficoltà possiamo adesso dare un giudizio su ciò che abbiamo fatto e visto.

Il progetto sembra essere riuscito in tutte le scuole e quindi pronto ad essere utilizzato nelle altre scuole d’Italia, ma è opportuno però, per coloro che analizzeranno i dati che noi, pazientemente, abbiamo preso, che sia letto quanto scriverò qui di seguito per farsi il quadro delle impressioni generali che ho avuto, del ruolo dell’insegnante e delle interazioni che si sono formate nel corso dell’esperimento.

Innanzi tutto sarò particolarmente critica perché penso che, se un progetto vuole dare i suoi frutti, occorrerà mettere in rilievo sia gli aspetti positivi sia negativi.

Tutte le scuole che mi sono state assegnate, mi hanno accolta calorosamente e si sono mostrati anche molto interessati sin dall’inizio all’utilizzo di questo programma, fatta accezione della scuola di Tremestieri che non ha mostrato molto interesse dandomi una spiegazione che dirò più avanti.

Mi sembra opportuno elencare ogni scuola per non creare confusione.

La prima scuola che ho osservato è quella di Trecastagni, la scuola del mio tutor, che ha coinvolto gli alunni di due quarte. Bisogna dire che le insegnanti hanno già portato i bambini all’amore per la lettura l’anno prima, quindi per loro questo è stato un programma molto utile per far avvicinare i bambini ancora di più alla lettura.

Guardando i bambini si possono capire tante cose che con le parole spesso sono celate. Quello che voglio dire è che attraverso l’osservazione ho visto il loro interessamento, la loro partecipazione, il loro amore. Proprio nella scuola di Trecastagni, i bambini mi hanno fatto vedere una loro attività: la lettura cantata, cioè applicare a diversi brani di lettura un genere musicale. Inoltre, ho notato una collaborazione di molti della classe: c’era chi chiamava i compagnetti per prelevare o restituire i libri, chi scriveva i dati al computer, chi vedeva se le cose erano scritte correttamente, chi rispondeva alle domande che gli ponevo, insomma in queste due classi sembra che il programma abbia avuti molto successo.

Per quanto riguarda la scuola di Tremestieri, inizialmente non sono rimasta soddisfatta dell’accoglienza ma poi ho capito che la loro reazione era dovuta all’insoddisfazione avuta da quest’esperienza.

L’insegnante in un incontro successivo mi ha spiegato i motivi che hanno reso nullo questo progetto per questa scuola. Prima di dire le critiche devo precisare che, ad essere coinvolti sono stati i ragazzi di una prima media. Secondo me e secondo anche questa classe il programma può essere utile in una scuola elementare e non in una scuola media, in cui i ragazzi attraversano una delle fasi più difficili della loro vita, in cui se da una parte si sentono ancora legati al mondo dell’infanzia, attraverso i giochi o gli scherzi, dall’altro vorrebbero essere visti come gli adulti e avere le loro stesse libertà. Per questo il programma per loro è risultato un po’ infantile, infatti, una ragazza mi disse che se al programma gli avessero cambiato la musichetta, le immagini e aumentato la velocità, si sarebbe adattato anche alle loro richieste. Per quanto riguarda l’interazione, non ho visto molta collaborazione tra i compagni; solo due erano gli alunni che inserivano dati e parlavano con l’insegnante, mentre qualcuno mi poneva delle domande.

La terza scuola è stata quella di Catania. Bisogna dire che la scuola che mi è stata assegnata si trova in uno dei quartieri più disagiati della città. Quando mi hanno detto qual era la scuola assegnatami, pensavo che non avrei avuto un esito positivo, ma quando ho conosciuto l’insegnante, gli alunni e la direttrice ho cambiato idea. Quest’esperienza, in questa scuola, mi ha fatto capire che, anche se l’ambiente in cui ci troviamo per svolgere un attività non è dei migliori, basta impegnarsi un po’ di più per raggiungere gli obiettivi prefissati. I bambini mi sono sembrati molto interessati a questo programma e molti mi hanno fatto vedere i libri che stavano leggendo. Inoltre l’insegnante ha avuto l’ottima idea di affiancare a quest’attività altre che permettessero di avvicinare il bambino alla lettura, come la visita alla legatoria, nella quale i bambini hanno appreso come nasce un libro. L’interazione con l’insegnante mi è sembrata ottima, ma assente era quella con i compagni; ma penso che questo sia dovuto al normale sviluppo dei bambini che, essendo ancora piccoli, interagiscono poco tra loro.

Per quanto riguarda la scuola di Motta S. Anastasia, posso dire che solo un’insegnante era partecipe al progetto. Quest’insegnate da parecchio tempo si occupa dell’attività di “biblioteca”, cercando di coinvolgere sempre più gli alunni. Il progetto è stato sondato sia alla scuola elementare sia alla scuola materna; questo per me è un errore poiché se si vuole vedere se una ricerca è efficace occorre prendere un campione limitato. Inoltre, quando ho fatto le riprese, mio malgrado mal riuscite, hanno partecipato solo tre alunni di scuola media che hanno inserito i dati sul computer. Questo mi ha fatto capire che se l’intento dell’insegnante era di coinvolgere tanti alunni, alla fine ne sono stati presi solo tre e così non ho potuto vedere che tipo d’interazione si creava. Ma non voglio dare la colpa alla scuola ma a chi si è occupato di inviare il programma perché è stato inviato tardivamente.

Infine l’ultima scuola è quella di Zafferana. Questa è una delle poche scuole che ho visto così attrezzata. Innanzi tutto la scuola si presenta piena di cartelloni, disegni e lavori fatti dai bambini; vi è anche una sala d’informatica molto attrezzata; in ogni classe è stato costruito un angolo lettura in cui i bambini possono andare per leggere o prendere i libri; ed infine vi è una stanza che è stata adibita alla lettura, dove i bambini una volta la settimana si recano per leggere o per ascoltare delle letture. Anche qui si sono fatte delle attività legate alla lettura, anzi ogni anno si organizza un’attività legata alla lettura che i bambini fanno a fine anno.

Insomma si cerca di fare di tutto per amare il libro. Per quanto riguarda il programma, ho potuto vedere lavorare solo pochi, giacché in ogni caso trovandosi tutti nell’aula informatica e non potendo avere un collegamento in rete, poiché il programma non lo permette, si è cercato di far lavorare pochi alunni.

In generale la mia impressione avuta nelle cinque scuole è stata positiva, quindi penso che questo progetto potrà essere divulgato nelle altre scuole, per far in modo che sia il programma, sia altre attività, e con l’aiuto dell’insegnante, il bambino possa arrivare a conoscere nella sua interezza il libro. 


 

 

PRODUZIONE DEL TESTO POST-FIGURATIVO

 INTERVISTA ALLE SCUOLE DI TRECASTAGNI, ZAFFERANA E CATANIA


t.- Prima domanda: dopo la vostra esperienza pensate che questo programma possa essere utilizzato dalle altre scuole d’Italia?

i.t.- Io sono Eleonora Furnari, delle quarte elementari di Trecastagni; penso proprio di sì, è stata un’esperienza positiva, la consiglio.

i.b.- Io so no Amalia Passarello del circolo didattico Cesare Battisti. Quest’esperienza ritengo che sia stata molto positiva per i bambini e quindi penso che possa anche essere applicata a tutte le scuole, a livello nazionale.

i.z.- Io mi associo all’opinione espressa dalle colleghe. Non solo ritengo che possa essere utilizzata dalle altre scuole ma spero di poterla utilizzare l’anno prossimo con una nuova classe di alunni, personalmente.

t.- Lei fa parte della scuola?

i.z.- Io faccio parte della scuola elementare di Zafferana. Il software è stato sperimentato con una quarta classe elementare di venticinque alunni.

t.- La seconda domanda: perché avete aderito al progetto? Vi aspettavate che il CSA vi avrebbe dato dei sovvenzionamenti per ampliare al biblioteca o siete dell’idea che per avvicinare i bambini alla lettura, occorra provare diverse attività?

i.t.- No, non mi aspettavo questo perché i miei bambini sono al secondo anno di un’esperienza bellissima; fra l’altro sperimentano l’utilizzo alternativo di testi al libro di lettura e quindi per me è stata un’occasione in più per approfondire quest’esperienza, per integrare l’esperienza all’uso di questi testi e l’organizzazione stessa della biblioteca con un mezzo che favorisse le attività legate alla sperimentazione che noi facciamo.

i.b.- Posso aggiungere che io ho avviato questo progetto con una classe di seconda elementare. Quindi posso dire che i bambini sono stati molto stimolati, sono stati avvicinati alla lettura, hanno provato piacere a leggere e si sono sentiti responsabili. Quindi non si è pensato assolutamente… ma basta dire che sono entusiasti, anzi attendono di poter rifare anche l’anno prossimo la stessa esperienza.

i.z.- La scuola di Zafferana non ha aderito perché s’aspettava ampliamenti per la biblioteca, ma perché riteneva che il computer fosse uno strumento indispensabile per avvicinare i bambini alla lettura in quanto già da qualche anno è stato avviato un progetto di educazione alla lettura che mira ad avvicinare il bambino al libro, proprio come oggetto tipico; pur tuttavia si è ritenuto opportuno utilizzare queste nuove tecnologie proprio perché i bambini è giusto che siano figli del loro tempo e quindi oltre ad accostarsi al libro nella via tradizionale passano anche sicuramente attraverso la macchina, sicuramente esercita grande fascino.

t.- Grazie, allora la terza domanda: rispetto a quello che avete detto durante la registrazione iniziale, gli esiti ottenuti confermano gli obiettivi iniziali?

i.b.- sì, posso dire di sì. Questo progetto è stato attuato nella classe che ho condotto, questa seconda classe, con il computer in classe che viene adoperato con una bambina con handicap. Quindi l’ho potuto adoperare quasi quotidianamente; loro hanno avuto il computer dinnanzi, sapevano che questo programma poteva essere utilizzato, anche quotidianamente: l’orario è stato scelto da loro, quindi ho potuto realizzare gli obiettivi che mi eri prefissata.

i.z.- Il discorso vale anche per noi di Zafferana, l’obiettivo era quello di creare un’ulteriore via di avvicinamento al libro ed è stato raggiunto perché sicuramente i bambini delle classi quarte hanno utilizzato il computer per, prima , catalogare una serie di libri relativi alla tematica di sfondo integratore utilizzata:il medioevo; questi testi sono stati catalogati, circa venticinque, uno per ogni bambino e poi si attivato il prestito. Ha  differenza della scuola di prima, noi non abbiamo avuto la possibilità di avere il computer in classe. Il computer è stato utilizzato all’interno del laboratorio multimediale, dove i bambini di quarta si recano due volte alla settimana e l’ora di biblioteca mia è stata ricavata all’interno dell’orario d’informatica. Pur tuttavia i bambini nella loro classe avevano la loro biblioteca contenente i volumi che poi sono stati oggetto del lavoro al computer. Quindi anche per noi l’obiettivo è stato raggiunto poiché sicuramente per i più è stato molto divertente utilizzare la macchina.

i.t.- Anche per me, devo dire che in linea generale gli obiettivi sono stati raggiunti, cioè quello che mi aspettavo è stato raggiunto. Anche noi abbiamo utilizzato gli spazi sia in classe che nel laboratorio d’informatica. Devo dire che l’entusiasmo c’è stato. Positivo insomma.

t.- Quali sono le difficoltà maggiori che avete riscontrato durante questi mesi?

i.b.- Posso dire che le difficoltà che mi aspettavo erano quelle dovute alla mancanza di praticità del software mentre invece dopo averlo illustrato hanno subito gestito, prima con la mia guida e poi da soli, il software di Tommasone e Ciccio in maniera autonoma. Sono stati entusiasti. Hanno gestito da soli la biblioteca di classe, quindi pur essendo piccoli hanno subito acquistato praticità.

t.- Quindi non ci sono stati problemi.

i.b.- Volevo dire questo: dato che in una classe ci sono diversi livelli, nella biblioteca sono stati inseriti libri che potessero essere idonei a bambini con un ritmo di apprendimento più basso; io ho dovuto far fronte ad ogni esigenza ma loro sono stati autonomi.

i.t.- Anche i nostri bambini non hanno avuto delle difficoltà. L’impatto iniziale li ha incuriositi e come sempre le prime esperienze hanno richiesto uno studio attento, però poi supportati dall’operatore tecnologico, i bambini si sono subito adattati ed ho notato un’autonomia pure io. Forse c’è stato poco tempo alla fine per il prestito e la restituzione. Però per quanto riguarda il resto non ci sono state delle difficoltà.

i.z.- Anche per la classe di Zafferana l’approccio non è stato difficile in quanto sin dal mese di settembre stavano settimanalmente nel laboratorio d’informatica, quindi dal momento in cui a gennaio e febbraio si è avviato il progetto di “biblioteca mia” avevano una buona familiarità con il computer. La difficoltà piuttosto è stata nel frenare l’enfasi di avvicinamento al software stesso perché è chiaro che avrebbero voluto utilizzarlo tutti e ognuno voleva fare sempre lui, voleva pilotare l’azione. Quindi una difficoltà positiva che denotava interesse verso quest’attività.

t.- Conoscendo i vostri alunni, quali cambiamenti si sono verificati in loro dal punto di vista formativo e didattico?

i.z.- Credo che l’acquisizione principale è stata inizialmente quella disciplinare del comportamento in relazione agli altri, ma poi l’acquisizione principale è stata quella di imparare a consultare il libro, secondo alcune categorie precise che sono il titolo, l’autore, la casa editrice, il genere, l’anno di pubblicazione, perché in genere, in questa fase, questi elementi nella scuola elementare non sono molto attenzionati dai bambini e ritengo che sia importante che imparino a relazionarsi rispetto a queste elementi, infatti quando poi nei laboratori di costruzione del libro i bambini hanno realizzato per loro stessi i libri la cosa più naturale è stata quella di dare il nome dell’autore, cioè il proprio nome, la casa editrice, circolo didattico di Zafferana, stabilire il prezzo, l’anno di pubblicazione; acquisire delle competenze tecniche del testo.

i.t.- Io mi associo alla collega perché tutto questo già avveniva in fase delle attività che io avevo svolto come sperimentazione dei testi alternativi al libro di lettura, però questo qua ha permesso di approfondire ulteriormente questi aspetti; quindi abbiamo veramente fotografato il libro, abbiamo conosciuto, approcciato in maniera più diretta. Sicuramente questo mira a quell’interesse verso il libro e tra virgolette verso la lettura. E questo è stato positivo; e poi i gruppi di lavoro sono serviti perché i bambini collaborassero. Sono migliorati i livelli di socializzazione, di collaborazioni, quindi questi aspetti positivi.

i.b.- Anche per me, per quanto riguarda i miei alunni vi è stato spirito di collaborazione e di cooperazione. Chi ha avuto qualche difficoltà veniva aiutato da un alunno più esperto che aveva acquistato maggiore praticità e poi è fondamentale l’approccio diverso col libro perché sono bambini di seconda che stanno cominciando a leggere non più come una lettura strumentale, quindi il fatto di avvicinarsi al libro in maniera globale, vedere conoscerlo li ha molto stimolati e credo che questo abbia creato un ottimo rapporto con la lettura.

i.t.- Ci ha anche permesso di vedere verso dove tende l’interesse personale; però i nostri sono bambini di quarta quindi, a differenza dei vostri che sono di seconda, si è chiarito qual è il genere preferito ma anche qual è il genere preferito dalla maggioranza dei bambini e questo ci ha agevolata l’attività di lettura, perché abbiamo letto i testi che in fondo ci piacevano, sono andati anche in libreria a fare una visita ed era chiaro il discorso dei vari generi dei testi.

i.b.- Posso aggiungere che i bambini si sono sentiti responsabili: questo è molto importante. Erano loro che accudivano i libri, abbiamo ricavato noi degli scaffali per i libri , erano loro che curavano ogni operazione, quindi si sono sentiti responsabili.

t.- Allora, che tipo di relazione, qui sotto certi aspetti avete risposto, avete riscontrato in classe? Cioè hanno collaborato un po’ tutti, oppure i bambini che sapevano lavorare al PC?

i.t.- NO, hanno lavorato tutti i bambini anche perché noi abbiamo organizzato dei gruppi e quindi nessuno è stato escluso e in tutti c’è stato lo stesso entusiasmo. Gruppi dove qualcuno poteva aiutare qualcuno che era in difficoltà, quindi hanno avuto tutti tempo di approcciarsi a questa esperienza.

i.b.- Questo è valido anche per la conduzione del progetto della mia classe perché anche i bambini meno esperti, diciamo quelli che hanno acquisito meno praticità, sono stati aiutati da quelli che lo sapevano gestire meglio . e poi c’è un’altra cosa: tutti hanno lavorato con lo stesso programma, anche i bambini con programmazione individualizzata hanno inserito i dati per il tesseramento, l’iscrizione, tutte le varie operazioni, quindi tutti hanno potuto gestirlo.

i.z.- Lo stesso discorso vale anche per i bambini di Zafferana. Hanno partecipato tutti ad esplicare la fase di catalogatore che quella di attuatore del prestito e poi è chiaro che all’interno del gruppo c’è sempre chi svolge la funzione di leader, chi da gregario, per cui alla fine qualcuno collaborava di più, nel senso che, come diceva la collega, a volte interveniva a risolvere qualche problema. Ad esempio, i bambini che lei ha conosciuto, in particolare i due hanno avuto un ruolo centrale.

i.b.- Dopo il prestito loro hanno espresso un giudizio sul libro letto, facendo un disegno, una piccola frase; questo dimostra come la lettura è stata non dico approfondita, perché sono ancora di seconda, ma insomma hanno capito cosa vuol dire leggere e capire quello che si è letto. Quindi sono stati stimolati e spero che nel futuro possa avere esito positivo.

t.- Allora, la penultima domanda: avete da fare delle critiche al programma?

i.b.- Al software no, direi che è stato molto facile.

t.- Questa domanda l’ho fatta perché il software è stato proposto anche alle scuole medie. Non è presente adesso l’insegnate della scuola media…  

i.b.- Almeno per le operazioni principali i bambini lo hanno saputo gestire. Sapevano anche quando stampare le tessere; io non posso fare nessuna critica. Oltretutto ci sono anche due personaggi, Tommasone e Ciccio che sono stati abbastanza stimolanti.

i.z.- Io prendo spunto dalla collega e l’ho visto sperimentare in quarta, però penso che quanto abbia detto l’ispettore Floris nell’incontro di dicembre…credo che il software possa esercitare un fascino ancora maggiore sui bambini piccoli. Ritengo proprio che le classi fine prima, seconda e terza possano essere le classi ideali perché già le quarte e inizio quinte potrebbero ritenersi troppo esperti e quindi il programma troppo semplice. Io, infatti, all’inizio l’avrei voluto sperimentare con i bambini di seconda ma poi alla fine è prevalsa la classe quarta proprio perché aveva già familiarità con il computer; però non credo che fosse difficile, la collega me lo ha confermato. Acquisirlo in breve tempo verso i bambini piccoli e ancora meglio in quelli più grandi.

i.t.- Io posso dire la stessa cosa perché i nostri alunni sono di quarta. Effettivamente si è rivelato abbastanza semplice però devo dire coinvolgente anche perché i personaggi, Ciccio e Tommasone, erano conosciuti per via di altre storie. Come prima esperienza posso dire che li ha coinvolti.

t.- L’ultima domanda: che opinione avete circa l’utilizzo costante del computer o di qualche altro mezzo multimediale in classe? Avete paura ad esempio che questi strumenti possano fare a meno del ruolo dell’insegnante oppure credete che occorre sia l’utilizzo del computer sia dell’insegnante?

i.z.- Penso che sia banale dire che dell’insegnante non si può fare a meno, del libro fisico non si può fare a meno, che poi un uso eccessivo del computer è nocivo, così come non lo si può ignorare perché come dicevo prima significherebbe non essere figli del proprio tempo, fuori dalla storia e quindi sarebbe controproducente. Però un uso ben disciplinato, sotto la guida dell’insegnante e comunque non unico mezzo, possa dare una fruizione migliore.

i.t.- Io mi associo a quello che ha detto la collega. Sappiamo bene quanto sia valido l’utilizzo del computer, quindi assolutamente pro, assolutamente d’accordo, senz’altro la presenza dell’insegnante penso che sia importante (il discorso non è chiaro per via della confusione)

i.b.- Non devono mai sostituire la presenza fisica dell’insegnante e di altri strumenti.