L’innovazione
tecnologica e l’alfabetizzazione informatica, con la diffusione degli
strumenti multimediali nella scuola primaria, costituiscono la condizione per
poter vivere nella società contemporanea in cui il bene fondamentale
dell’uomo è rappresentato dalle informazioni (numeri, parole, immagini,
suoni…).
Queste possono essere elaborate e veicolate in maniera
automatizzata e soprattutto acquisite in maniera più efficace, promovendo e
sviluppando le capacità logiche, intuitive e creative e di costruzione del
pensiero.
Il laboratorio di informatica, nella scuola dell’infanzia, rivolto
ai bambini di cinque anni, ha l’obiettivo di promuovere l’interpretazione,
l’elaborazione, la simbolizzazione dei dati nell’ambito dell’esperienza
quotidiana di ciascun bambino, che impara a strutturare collegamenti di
carattere metacognitivo tra pensiero e azione.
Egli apprende per scoperta
attraverso l’uso di un nuovo linguaggio, quello informatico. Si avvia il
processo di esplorazione, di concettualizzazione e di rappresentazione che
il bambino compie interagendo con il mondo circostante.
Secondo il gruppo di lavoro, l’educazione informatica
contribuisce, dunque, alla formazione del pensiero, in quanto favorisce il
passaggio dalle operazioni concrete alle operazioni formali, dal “fare” al
“concepire”, attraverso la promozione di atteggiamenti costruttivi e
creativi, che si concretizzano nell’uso del computer come uno strumento
duttile, flessibile, aperto, che favorisce la libertà dell’alunno di
sperimentare nuove modalità di apprendimento.